Relazione tra obesità ed eventi avversi nei pazienti con una storia in media di 10 anni di diabete mellito di tipo 2: studio ACCORD
Recenti evidenze da studi di coorte e meta-analisi suggeriscono che il fenomeno del paradosso dell'obesità può esistere in pazienti con diabete mellito.
L'obiettivo dello studio è stato quello di valutare l'associazione tra eventi avversi e obesità utilizzando due diverse misure di obesità, l’indice di massa corporea ( BMI, kg/m2 ) e la circonferenza vita, in pazienti con una storia media di 10 anni di diabete mellito di tipo 2.
Sono stati usati i dati dello studio ACCORD ( Action to Control Cardiovascular Risk in Diabetes ) per esaminare la relazione tra obesità ed eventi avversi nei pazienti con una storia media di 10 anni di diabete mellito di tipo 2.
L'esito primario di questo studio era la mortalità per tutte le cause. Gli esiti secondari erano la morte cardiaca, l'infarto miocardico non-fatale e l'ictus.
Pazienti che erano obesi di classe III con indice BMI maggiore o uguale a 40 avevano il più alto rischio di mortalità per tutte le cause, seguito da pazienti con obesità di classe II, mentre i pazienti in sovrappeso avevano il rischio più basso.
Sono state trovate correlazioni significative tra indice BMI e circonferenza vita ( r=0.802 ).
Le relazioni tra circonferenza vita e gli endpoint primari e secondari erano molto simili alle relazioni tra indice BMI e gli endpoint primari e secondari ( relazione a forma di J per mortalità per tutte le cause, relazione a forma di V per morte cardiaca, relazione a forma di U per infarto miocardico non-fatale e relazione lineare inversa per morte non-cardiaca ).
In conclusione, nessuna evidenza del paradosso dell'obesità è stata osservata nei pazienti con una storia di 10 anni di diabete mellito.
I pazienti obesi di classe III hanno mostrato il più alto rischio di eventi avversi ( mortalità per tutte le cause, morte cardiaca, infarto miocardico non-fatale e morte non-cardiaca ).
L'indice di massa corporea e la circonferenza vita hanno mostrato relazioni simili con gli eventi avversi. ( Xagena2018 )
Xing Z et al, J Am Heart Assoc 2018;7(22):e010512. doi: 10.1161/JAHA.118.010512.
Endo2018
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